Tre regole su come far rifiorire le orchidee
“Come far rifiorire le orchidee?” Questa è la domanda che gli amanti di questa pianta si pongono di continuo. Sicuramente ti sarà capitato di ricevere in dono questa pianta o magari di decidere di acquistarne una poiché sarai rimasto affascinato dalla sua incredibile bellezza, allo stesso modo, ti sarà capitato di notare quanto in realtà sia fragile e delicata questa pianta.
Il processo di mutamento della pianta, infatti, comincia pochi mesi dopo l’acquisto, in questa fase noterai come i fiori appariranno più secchi, le foglie più gialle e addirittura le radici più deperite: come far fronte a tutti questi cambiamenti? Esiste un modo per ridarle “vita” e renderla di nuovo forte e in salute come prima?
In questo articolo verranno elencate tre regole fondamentali da seguire per le piante del genere Phalaenopsis (orchidee), che se applicate faranno si che la vostra orchidea fiorisca nuovamente, oltre a queste ci saranno dei consigli extra per coltivare al meglio la vostra orchidea.
1. Concimazione
La regola più importante, che ti permetterà di ottenere buone fioriture, riguarda un passaggio fondamentale: la concimazione.
Spesso capita che la pianta non produca i rametti floreali appositi, o che li produca, senza però riuscire a giungere alla fase di fioritura. Perché avviene questo?
Avviene poiché la pianta non ha i nutrimenti sufficienti per mantenere la fioritura, e la pianta preferisce utilizzare le poche energie che dispone per la sopravvivenza.
Per evitare questo problema e per aiutare la pianta a produrre i rami floreali bisogna concimare prima della fioritura. Esistono vari tipi di concimi in commercio, tuttavia consigliamo quelli liquidi, poiché vengono assorbiti meglio dalle orchidee.
Nel caso utilizziate un concime liquido consigliamo di riempiere una piccola bacinella con acqua e di diluire il concime nelle dosi consigliate dall’etichetta e di immergere la vostra Phalenopsis per circa 30 minuti, con cadenza circa di due settimane tra una concimazione e l’altra. Evitate di immergere la vostra pianta in acqua troppo calda o fredda, per evitare danni alla pianta, è preferibile acqua a temperatura ambiente.
A fioritura iniziata bisogna sospendere la concimazioni, continuare a concimare potrebbe solo dare problemi alla pianta. Riprendere poi le concimazioni una volta sfiorita, poiché questo genere di piante produce infiorescenze con ciclo continuo, non prevedendo un ciclo di riposo. In presenza di buone condizioni di crescita la Phalenopsis può fiorire due volte all’anno.
Qui elenchiamo alcuni concimi ideali per le vostre orchidee.
2. Illuminazione
Fondamentale per questa pianta è la giusta illuminazione, piante che restano in casa tutto l’anno generalmente deperiscono lentamente. Il giusto approccio è quello di tenerle in casa nei periodi invernali, nei pressi della finestra che riceve più luce, accorgimento necessario per la loro sopravvivenza, poiché le piante del genere Phalaenopsis non resistono a basse temperature. Durante la bella stagione e nelle belle giornate necessitano di essere spostate all’esterno all’ombra.
Queste piante adorano il caldo, in natura vivono in genere su rami bassi alle sponde di fiumi all’ombra, lasciarle quindi in casa durante l’estate favorirà malattie per la pianta, dovuto alla scarsa illuminazione e ventilazione degli ambienti domestici.
Inoltre è importante precisare che la maggior parte delle orchidee non sopporta la luce diretta del sole, questa causerà bruciature sulle foglie, è facile riconoscere le scottature, si presentano come ingiallimenti mirati sulle aree esposte della pianta.
3. Shock Termico
In natura, le orchidee hanno stimoli naturali che indicano alla pianta che la stagione di crescita è finita ed è ora di fiorire. Lo stimolo alla fioritura è dato dal raffreddamento naturale che si verifica in autunno. Questo calo di temperatura segnala all’orchidea che il periodo di crescita sta volgendo al termine ed è tempo di prepararsi alla fioritura. A volte le orchidee coltivate nelle nostre case dove la temperatura è abbastanza costante sono private di questo segnale naturale, diventa molto difficile per loro giungere alla fioritura.
Per simulare questo segnale naturale dobbiamo cercare di far subire uno “shock termico” alla pianta, ossia ci dovrà essere una temperatura che varia dal giorno alla notte di circa 5-10 gradi, è possibile ricreare questa condizione spostando semplicemente la nostra pianta.
Se la vostra pianta è sfiorita in inverno vi basterà spostare la pianta da una stanza riscaldata nei pressi di una finestra di giorno a e di sera in una senza riscaldamento come un garage, oppure se il periodo di fine fioritura coincide con la primavera vi basterà spostare la pianta all’esterno durante le ore notturne, assicurandosi però che le temperature non siano troppo rigide.
Allo stesso modo anche le luci artificiali nelle nostre case accese dopo il tramonto inficiano sul ciclo naturale delle Phalenopsis. Dopo la fioritura occorrerà condizionare le ore di luce che l’orchidea riceverà.
È importante quindi abbassare drasticamente a circa 8 ore di luce e le restanti 16 di totale buio, può essere utile coprirla con un telo o mettendola in un punto dove i raggi del sole la luce non arrivino, come una stanza con le tapparelle chiuse o meglio ancora all’interno di uno sgabuzzino dove tra l’altro in genere non ci sono i termosifoni, generando anche uno shock termico.
Alcuni consigli su come far rifiorire le orchidee
Per preparare le vostre piante alla prossima fioritura consigliamo di recidere lo stelo fiorifero una volta sfiorito.
Reciderlo completamente stresserà di più la vostra pianta, necessiterà quindi di maggiore nutrimento per ricrearne uno nuovo, ma in cambio otterrete una prossima fioritura più voluminosa, operazione da compiere se la pianta è ottima salute (concimazione + illuminazione ottimale).
Nel caso in cui recidiate lo stelo al primo nodo che non risulta secco, la pianta tenderà a produrre nuovi getti da quel nodo, ottenendo una fioritura più contenuta, ma meno stressante per la pianta, operazione da eseguire se la pianta non è tenuta nelle condizioni ottimali.
Consigli per una buona crescita
Alcuni altri consigli che possiamo dare per avere una buona crescita delle orchidee, riguardano principalmente l’irrigazione e lo stato di salute delle radici. L’irrigazione fatta nel modo giusto per le Phalaenopsis è molto importante, bisogna cercare di garantire una buona alternanza del substrato da asciutto a bagnato, non irrigare quindi quando la corteccia nel vaso è ancora umida, bensì farlo solo quando è visibilmente asciutta, per facilitarvi badate al peso del vaso quando è secco e quello di quando è bagnato per capire quando innaffiare. Subito dopo l’innaffiatura vedrete le radici, che da un grigio-argento che erano, risplendere di un verde brillante, è segno che era necessaria un’innaffiatura.
Per garantire una migliore areazione, e quindi un’alternanza secco bagnato più rapida, consigliamo di bucare il vaso nella parte laterale e inoltre di non tenere la vostra pianta in un porta vasi.
Per garantire un’ottima crescita è essenziale sapere quando rinvasare la propria pianta. Dopo ogni fioritura è consigliabile svasare la pianta ed eliminare tutte le radici secche con una lama sterile, spostarla in un recipiente più grande solo se la dimensione della pianta e delle radice eccede di molto il vecchio vaso. Sostituire le cortecce deteriorante con materiale nuovo acquistabile in qualsiasi garden o nei link qui in basso.
Ingiallimento foglie orchidea
Molto spesso un ingiallimento delle foglie basali è del tutto normale, tuttavia in alcuni casi è un segnale che non bisogna sottovalutare.
L’ingiallimento fogliare nell’orchidea è causato principalmente da:
- Stress idrici: La pianta viene irrigata troppo spesso, se si innaffia troppo si rischia di far marcire le radici, a quel punto le foglie ingialliranno e diverranno flosce. Assicurati che il substrato sia ben asciutto prima di innaffiare nuovamente. In modo simile la mancanza di innaffiature, causerà nella pianta foglie flosce e gialle.
- Cambio Ambiente: La pianta inizia ad ingiallire quando vi è un repentino cambio di ambiente, ad esempio quando porti la tua pianta a casa per la prima volta, oppure quando sposti la tua pianta all’esterno. In questi casi non c’è da preoccuparsi, la pianta col tempo abituandosi, riacquisterà vigore.
- Carenza di nutrimenti: La mancanza di concimazioni può causare una scarsa fioritura, la perdita di foglie e foglie gialle. Concimare la tua pianta nella fase vegetativa non può altro che farle bene.
- Temperatura: Il freddo è il killer numero uno delle orchidee, temperature troppo basse faranno apparire le foglie gialle e flaccide, stai attento quindi a rincasare la tua pianta nei periodi rigidi.
- Scottature: Il sole diretto provoca sulle foglie macchie gialle, è facile accorgersene poiché le macchie saranno orientate nelle parti della pianta più esposte al sole. Sposta la tua pianta in una zona illuminata ma che non sia in pieno sole.
- Malattie: Funghi, virus e infestazioni sono un fattore che possono far deperire la tua pianta. È facile accorgersene poiché sulla pianta si noteranno chiazze giallognole o secche.
Fonte: pianteinforma.it